Premesso che la normativa vigente consente l'esercizio temporaneo della stazione di radioamatore al di fuori della propria residenza o domicilio, senza nessuna comunicazione al Ministero, sono nati diplomi come quelli dei castelli e dei laghi con il fine di incentivare l'attività in portatile,
Numerosi radioamatori hanno cominciato ad attrezzarsi e ad operare specialmente nelle bande dei 40 e 20 metri dove é facilitato il QSO con i connazionali. Inoltre dal momento che é consentito anche montare stabilmente la stazione su mezzo mobile le ditte del settore hanno rivolto la loro attenzione a questo particolare mercato con il risultato di mettere in produzione apparati ed antenne.
Personalmente sono da poco in possesso di un Yaesu FT-897D, acquistato alla mostra mercato di Terni lo scorso dicembre, un quadribanda con il quale ho intenzione di operare in portatile e di godere delle bellezze offerte dal territorio della provincia di Rieti.
Per alimentare il RTX ho acquistato una batteria al piombo da 50 A/h sufficiente ad erogare energia per il tempo del trasferimento.
Per quanto riguarda le antenne ho realizzato un doppio dipolo a V invertita, alimentato da un'unica discesa di RG213. Per il montaggio ho acquistato un palo telescopico da 8 metri, quattro picchetti dove ancorare i due dipoli e un picchetto realizzato con un tubo di ferro appuntito dove ancorare il palo. In questa configurazione i dipoli oltre ad irradiare il segnale svolgono anche il compito di controventi per il palo.
Ho preferito questa costruzione nei confronti di antenne raccorciate perché mi consente di utilizzare lo stesso sostegno anche per antenne direttive per i 144 o per i 50 Mhz.
Il doppio dipolo é realizzato con del comune filo di rame da 2,5 mmq e lungo, rispettivamente per la banda dei venti metri, 5,16 metri per braccio e per quella dei quaranta metri, 10,08 metri per braccio: nella realizzazione pratica é risultato un po' più corto di qualche centimetro e il ROS in quaranta metri migliore del teorico. Dello stesso fornisco il file di progetto per simularne il funzionamento con il software MMANA. Chi volesse approfondire l'uso di questo software può trovare nella sezione Autocostruzione molti esempi al riguardo.
Giovanni Franceschini