Rieti, capoluogo della provincia detta "Sabina" perche' abbraccia, quasi per intero, il territorio anticamente abitato dal popolo dei Sabini, e' ubicata nel centro geografico d'Italia (Umbilicus Italiae).
Gia' forte "oppidum" dei Sabini, in seguito importante municipium romano, e' la patria di Marco Terenzio Varrone, il celebre scrittore definito, dai suoi contemporanei, "padre della romana erudizione". Nel 1974, ricorrendo il bimillenario della sua morte, quest'uomo insigne e' stato degnamente celebrato in un convegno di studi a lui dedicati, al quale hanno partecipato numerosissimi latinisti convenuti da ogni parte del mondo.
Rieti, inoltre, ha dato i natali a maestro Moise' di Gaio, celebre medico medioevale e autore di un poema in lingua ebraica composto a imitazione della "Divina Commedia", al poeta ed erudito del Seicento, Loreto Mattei, al compositore di musica sacra di fama europea, Giuseppe Ottavio Pitoni, anch'egli seicentista, a Giulio Costanzi, insigne studioso di problemi aeronautici, a Carlo Jucci, genetista di fama mondiale.
La citta subi' le invasioni barbariche, decadde al tempo delle invasioni saracene e normanne per rifiorire nel secolo XII, allorche' divenne libero Comune, accettando, piu' tardi, l'alta sovranita' dei Papi e conservandosi loro fedele finche' non fu unita all'Italia, partecipando ai moti ed agli eventi risorgimentali. Non va dimenticato che, a due miglia dalla citta', il 7 marzo 1821, fu combattuta la prima, anche se infelice battaglia per l'indipendenza e l'unita' d'Italia, tra le milizie costituzionali napoletane di Guglielmo Pepe e le truppe imperiali austriache.
Via Roma, l'antica via di Ponte, e' l'arteria principale della citta', che divide i quartieri medioevali di S. Lucia, della Verdura, di S. Francesco e di S.Rufo. Vi si ammirano la Chiesa romanica di S. Pietro Apostolo, ducentesca, e il Palazzo Vecchiarelli, eretto da Carlo Maderno nel secolo XVII.
Nella vicina piazza Cesare Battisti, sorgono il Palazzo della Prefettura, gia' Vicentini, con la elegante loggia vignolesca del secolo XVI, la solenne Cattedrale - Basilica del XII e l'imponente torre campanaria del secolo XIII (1252). Nell'interno della Chiesa, a tre navate, trasformate in eta' barocca, si trovano notevoli opere, tra cui un affresco di Antonazzo Romano, una statua di S. Barbara, scolpita da Giovannantonio Mari su disegno di Gian Lorenzo Bernin una tela (Angelo Custode) di Andrea Sacchi. Assai suggestiva la Cripta, consacrata nel 1557 a nove navatelle.
Sulla contigua piazza Mariano Vittori e lungo la via Cintia, si affaccia il Palazzo Vescovile (1283 - 1288), dietro la cui loggia, si estendono le grandiose volte gotiche, a due navate, che conducono all'arditissimo arco -cavalcavia dei tempi di papa BonifacioVlll Caetani.
Nel Battistero della Cattedrale - Basilica, e' stato ordinato il Museo del Tesoro del Duomo, ricco di affreschi medioevali, stupende oreficerie sacre dal secolo XIII al XIX, sontuosi paramenti sacri ricamati dal secolo XV al XIX.
Oltre al complesso monumentale Cattedrale - Vescovado, meritano anche di essere visitate le Chiese gotiche, ducentesche, di S.Francesco (affreschi trecenteschi), di S. Domenico e di S.Agostino (affresco di Liberato di Benedetto da Rieti), la Chiesa di S. Rufo, settecentesca, nella quale si ammira una bella tela caraveggesca dello Spadarino (Angelo Custode), l'Oratorio di S. Pietro Martire, istoriato con affreschi raffiguranti il Giudizio Universale, eseguiti da Lorenzo e Bartolomeo Torresani (1552 - 1554), la Chiesina di S. Pietro Martire a via delle Molina (con superbo soffitto intagliato e dorato e tele di Ascani Vincenzo Manenli), la Chiesa di S. Antonio Abate, con facciata di Giacomo Vignola, la Chiesa di S. Scolastica, di Francesco Fontana, con tela di Andrea Sacchi, il neoclassico Palazzo Ricci, di Giovanni Stern.
Una visita merita, altresi', il Museo Civico, riordinato nel 1960. Esso ospita sculture ed epigrafi romane, dipinti e sculture dei secoli XIV, XV, XVI, XVIII e XIX. Importanti le pitture di Luca di Tome di Liberato di Benedetto da Rieti, di Zannino di Pietro, di Antonazzo e di Marcantonio Romani, di Antonio Gherardi, di Rosa da Tivoli, di Antonio Amorosi, le sculture di maestri abruzzesi quattrocenteschi, di Cesare Tuppi, di Antonio Canova e Giuseppe Fabris; le opere del pittore contemporaneo reatino Antonino Calcagnodoro. Meritano una visita, infine, le mura medioevali merlate e turrite, risalenti al secolo XIII.