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- Benvenuti nella home page di Iz4cco
- Parafrasando il noto detto:
- "Datemi un punto d'ascolto e vi collegherò il mondo"
mi presento.
- Sono Giuseppe e sono radioamatore dal 1998.
- Dopo estenuante attesa finalmente è giunta la agognata
licenza. Ed ora che fare? Naturalmente radio. Ma dove? In
montagna.
- Ecco quindi un invito a chi è interessato alla radio e a bellissimi panorami a seguire con me questi percorsi portandosi dietro un
portatile e poco altro.
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- Per spedirmi un messaggio clicca qui
Un grazie a chi mi ospita.
Come poter costruire una pagina web e pubblicarla; a patto che abbiate un valido nominativo da radioamatore.
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uova
este al mio
ito con
ml,
sl e
axon.
- Dopo alcuni anni di buon html ho pensato che era ora di cambiare.
Mi riferisco ovviamente al linguaggio con cui scrivo queste pagine.
- Un po' di studio mi ha portato ad impostare questo nuovo lavoro in XML.
- A questo punto sono giunto passando tra fogli di stile CSS e programmi in Python. Penso però di essere riuscito solo ora ad automatizzare un pochino la creazione del sito.
- Innanzitutto l'impaginazione è completamente svincolata dai contenuti. Con un foglio di stile XSL descrivo tutti gli elementi grafici di imostazione della pagina.
- In un unico file XML invece racchiudo il testo ed i richiami alle immagini.
- Con
, un motore XSLT di trasformazione procedo alla elaborazione sul mio PC delle pagine. I file prodotti vengono poi trasferiti via FTP al server. L'editor usato è
- Ecco quindi il risultato. Ai visitatori comunque il giudizio sul mio lavoro.
- 73' a tutti da Giuseppe - IZ4CCO
- P.s.: Non tutto comunque è stato trasferito. Ho voluto nell'occasione fare anche un po' di cernita e pulizia di contenuti. Buona navigazione.
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- Se invece si resta a casa si può navigare tra i miei siti preferiti.
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- Vuoi inserire un link nella tua pagina web al mio sito?
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Te ne sono molto grato. Prima però avvisami con una e-mail
- Qui sotto trovi il codice html da inserire nella tua pagina web. Il risultato sarà pressapoco questo.
- ..... (qui scrivi il tuo commento)
- Il Monte Cimone è la montagna più alta dell'Appennino tosco-emilano (2200m).
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Sulla sua cima è presente un osservatorio circondato da antenne di tutti i generi.
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La visita di questo luogo per noi radioamatori è di sicuro interesse.
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Dal Monte Cimone come da parecchie altre cime degli Appennini è possibile in giorni di cielo sereno e buona visibilità vedere sia il Mare Tirreno che il Mare Adriatico. Si domina inoltre tutta la Pianura Padana sottostante da Milano a Venezia e l'orizzonte arriva verso nord fino a tutta la Pianura Veneta fino a Trieste.
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Come potete capire questo e' sicuramente il punto ideale per collegamenti con stazioni operanti sui 360°.
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Le prossime indicazioni vi suggeriscono uno dei tanti modi per raggiungere il luogo.
Chiaramente dipende dal punto di partenza e da altri fattori sicuramente soggettivi.
Sono dell'idea che andare per montagne è una cosa molto personale. Si devono affrontare fatiche o si possono usare anche le comodità ora spesso a disposizione.
Può dipendere inoltre dalla compagnia.
Ma ora bando alle ciance e via.
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Per giungere sul posto si può percorrere in automobile provendo da Modena la fondovalle Panaro fino a Fanano. Questa è una strada abbastanza veloce con relativamente pochi saliscendi e curve come ci si deve aspettare in montagna.
Da Fanano dopo aver preso una buona colazione si prosegue per le seggiovie del Cimoncino.
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La direzione da prendere è proprio quella che ci troviamo di fronte all'incrocio principale di Fanano. Soffermiamoci un attimo a controllare se gli impianti sono aperti e nel dubbio chiediamo a qualche locale. Dobbiamo essere sicuri di poterli utilizzare altrimenti il luogo è raggiungibile solo a piedi e chiaramente con qualche radio e batteria sulle spalle la cosa è abbastanza faticosa.
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Proseguiamo ora verso la partenza delle seggiovie. Parcheggiata l'autovettura presso la stazione a valle iniziamo la salita verso il Cimoncino. Dobbiamo prendere ambedue i tronchi della seggiovia e giungere proprio ai piedi del Cimone. Usciti dalla seggiovia sulla sinistra incontriamo il sentiero che ci porterà in vetta. Anche se non disponiamo di cartina è facile individuare la direzione; in ogni caso possiamo chiedere spiegazioni al personale della seggiovia.
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Il sentiero si inerpica abbastanza rapidamente verso l'alto. In breve tempo saliamo e in mezz'ora circa siamo sulla sella che collega il Cimone con il Cimoncino. Ricordo che il Cimoncino è quella cima molto vicina al Cimone. E' lì che ci conviene dirigerci. Benchè la quota sia di circa 100m inferiore al Cimone ci troviamo in un luogo molto aperto su tutte le direzioni. Lo sguardo può ora spaziare ed è facile individuare le vette circostanti (Alpi a nord e Appennini verso sud). Sul pianoro possiamo installare la nostra stazione. Questo è anche un luogo più tranquillo e solitario al confronto della zona intorno all'osservatorio sicuramente più frequentata e per noi più schermata dalle varie infrastrutture esistenti (tralicci, costruzioni metalliche ecc.). Una visita al Cimone la faremo comunque più tardi.
Ora finalmente possaimo accendere il nostro portatile
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La mia esperienza si limita alla banda dei 2m in FM. Con la semplice radio in mano e pochissimi Watt (1 o 2) sui 145,600 MHz possiamo già collegare Il Monte Bondone (R0 nei pressi di Trento). Attenzione però che qui cominciano i guai. Infatti a queste altezze sulle frequenze R0.... ecc. è facile trovare più ponti che ti danno risposta e non sempre si ascolta bene chi si vuole collegare.
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Un accorgimento è quello di capire se un ponte si eccita con il tono o meno.
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Per esempio per collegare R0 del Bondone non si deve premere il tono perchè altrimenti ti risponde Lama Mocogno (Mo), basta chamare in fonia e non avremo interferenze.
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Altri ripetitori interessanti collegabili da queste altezze sono il Monte Amiata ed il Monte Terminillo tramite il quale si può agevolmente fare qso con Roma.
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Naturalmente i più interessanti sono i qso in diretta (gran parte della pianura Padano-Veneta e addirittura la Liguria con Varazze sono entrate nel mio log).
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Spero con queste mie note di aver incuriosito qualcuno.
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Ringrazio per l'attenzione e a presto. 73.
- Il Monte Baldo si erge tra il Lago di Garda e la Vallelagarina (quel pezzo di valle dell'Adige immediatamente sopra Verona).
- Per giungervi velocemente è sufficiente prendere l'autostrada A22 del Brennero e all'uscita di Affi proseguire in direzione di Caprino Veronese e Prada alla ricerca delle seggiovie che ci porteranno fino sul crinale. Anche queste seggiovie sono aperte solo nei periodi di maggior afflusso turistico. Sicuramente in estate ma anche d'inverno. Sul Monte Baldo infatti vi sono anche delle piste di sci che se sufficientemente innevate sono sicuramente spettacolari.
- Giunti a Prada prendiamo prima la cabidonvia e poi la seggiovia del secondo troncone. Giungiamo infine sul crinale del Monte Baldo al Rifugio.
- Già durante la salita possiamo provare ad accendere la radio per effettuare qualche collegamento.
Il panorama è bellissimo. Con cielo terso la vista può spaziare su tutta la pianura sottostante fino all' Appennino Tosco- Emiliano.
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Il lago di Garda ai nostri piedi ci appare in tutta la sua grandezza. Da qui riusciamo veramente a distinguerne la forma così come l'abbiamo studiata sugli atlanti di scuola.
- Se possibile (neve e tempo permettendo) possiamo proseguire e portarci ancora un po' più in alto.
- A questo punto un doveroso discorso sulla sicurezza in montagna. Non dobbiamo mai avventurarci su sentieri innevati non segnalati. Soprattutto in periodi di disgelo è bene informarsi presso il gestore del rifugio sull'eventuale pericolo di valanghe. La prudenza non è mai troppa!
- Siamo già circa a quota 2000 e da qui possiamo collegare tutto il mondo........o quasi.
- 73 a tutti e grazie per l'attenzione.
- E' una delle montagne più affascinanti delle nostre Alpi.
- Questa partenza tradisce un po' la mia origine. Fin da piccolo infatti ho avuto la fortuna di ammirare dalla mia città nativa questa bellissima montagna. I suoi colori, soprattutto alla sera (il cosiddetto Alpengluen), ne fanno una delle montagne più appariscenti delle Dolomiti. Molte sono le fiabe legate a questo effetto, dalla saga del re Laurino ai rododendri (Rosengarten: giardino delle rose).
- Per raggiungere questo incantevole luogo è sufficiente percorrere l'autostrada del Brennero A22 fino al casello di Bolzano Nord ritornare un pò verso sud e lungo la Val d'Ega dirigersi verso il passo Costalunga (Karerpass).
Questo percorso di sicuro effetto ci porta attraverso una valle ripida e stretta prima al paese di Nova Levante e poi al Lago di Carezza dove sicuramente dobbiamo fermarci. Già dal Lago di Carezza possiamo intravedere la nostra meta.
- Di fronte vediamo il Gruppo del Latemar che si specchia nelle acque del lago e verso est scorgiamo il Catinaccio.
Giunti ad 1 km prima del Passo Costalunga svoltiamo a sinistra verso Passo Nigra e raggiungiamo dopo un breve tratto di starda pianeggiante le seggiovie che da Malga Frommer ci portano fino al Rifugio Fronza.
- Naturalmente questo è uno dei tanti percorsi possibili per raggiungere questa meta. Possiamo arrivare al Catinaccio anche dalla Val di Fassa e precisamente da Vigo, come possiamo servirci di altri impianti di risalita. Non abbiamo che l'imbarazzo della scelta; dobbiamo solo fare attenzione alle solite regole dettate dalla prudenza dell'andar per monti. Attrezziamoci con cartine, zaino, viveri, scarponcini, berretto, guanti e giaccavento. Ma soprattutto non dobbiamo mai strafare dando sempre un occhio al cielo e all'orologio per poter rientrare in tutta sicurezza in caso di maltempo.
- Sicuramente il periodo estivo è il più adatto. Nelle calde giornate estive a queste quote si può godere di un clima ideale. Siamo a quota 2300 m e dietro al Rifugio Fronza possiamo procedere per un breve tratto di circa un' ora
sulle roccette verso il Passo Coronelle. Personalmente con la radio sulle spalle consiglio di fermarsi un pò sopra alle roccette. C'è un bel piazzale dove possiamo installare la nostra stazione.
- Da questa altezza è possibile collegare quasi tutti i ripetitori del Trentino Alto Adige. Vedi R0 del Monte Bondone, R3 del Monte Renon, R7 del Monte Penegal.
- Ho ascoltato qso anche sui ripetitori della zona di Pesaro, Bologna e Modena, ma non sono riuscito a collegarli. Forse pretendo troppo dal mio portatile con 1 W.
- Mi sono ripromesso di tornare quassù con una direttiva e un pò di potenza in più.
- A chi mi ha seguito fin qui 73 e grazie ancora.
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asso di
roce
rcana -
odena -
istoia
- Raggiungibile sia dal versante Emiliano che dal versante Toscano il Passo di Croce Arcana è conosciuto per una singolare manifestazione che si svolge tutte le estati. Nella notte di San Lorenzo si ritrovano in questo luogo appassionati osservatori della volta celeste intenti a scrutare il cielo a caccia delle famose stelle cadenti. E' il posto ideale per queste osservazioni. Niente inquinamento luminoso e ampi e tranquilli spazi lontani dalla caotica vita cittadina.
- A dir la verità non ci sono mai andato nella notte di San Lorenzo.
- Ho preferito un periodo fuori stagione non ancora in primavera inoltrata. Non c'era nessuno. Con la mia vettura ho raggiunto il solito paesino di Fanano ai piedi del Cimone e da qui per una stradina abbastanza stretta ho proseguito per Ospitale e Capanna Tassone.
- Capanna Tassone è un rifugio alpino molto carino. Possiamo fermarci per una breve colazione prima di proseguire ed eventualmente prenotare per il pranzo che, ve lo assicuro, viene preparato in modo molto squisito.
- Da Capanna Tassone fino al passo la strada diventa bianca e alquanto sconnessa. Ma con un po' di pazienza si raggiunge la meta anche con una autovettura normale.
- Giunti al Passo di Croce Arcana possiamo lasciare l'automobile e con radio ed antenne in spalla salire ancora spostandoci lungo il crinale (vedi GEA grande escursione appenninica) o in direzione del Lago Scaffaiolo o verso il Libro Aperto ed il Cimone.
- Accendiamo la radio e via con i soliti collegamenti. Troveremo ponti sia verso sud che verso nord.
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ietra di
ismantova -
eggio
milia
- E' sicuramente una montagna strana.
- Non ci si immagina nemmeno che ci possa essere una montagna simile a due passi dalla nostra pianura.
- Le montagne verso gli Appennini si sollevano dalla Pianura Padana con dolci colline.
- La Pietra di Bismantova fa eccezione.
- Sembra proprio che qualcuno l'abbia messa lì per provare la sua potenza, la sua forza.
- Tutto piatto e poi lei lì in mezzo altissima. Non so quale sia l'altezza ma sicuramente quando ci siamo sopra e guardiamo dai bordi dei precipizi ci sembra di avere tutto ai nostri piedi.
- Per raggiungerla non ci serve altro che seguire la stada che da Reggio Emilia porta al Passo del Cerreto. Lungo la strada cerchiamola. Ma il nostro sguardo resterà basso a cercare di individuarla tra le colline. Con sorpresa la scorgeremo improvvisamente molto più alta di come ce la siamo immaginata. E ci domanderemo cosa ci fa qui una montagna del genere.
- Intanto siamo arrivati a Castelnuovo nei Monti, il paese della Pietra di Bismantova. Qui seguiamo le indicazioni e raggiungiamo velocemente il parcheggio da cui partire a piedi.
- Il sentiero è facilmente individuabile. Parte da un piccolo santuario costruito ai piedi della roccia. Aggira tutta la montagna e ci porta su un bellissimo altopiano.
- Finalmente, facendo attenzione ai precipizi, possiamo prendere in mano il nostro portatile e sbizzarrirci con i collegamenti.
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odi
004 -
V5/IZ4CCO da
u001
sole
el
odecanneso
- Una bella vacanza al sole in Grecia.
- Questa volta non abbiamo prenotato la nostra sistemazione dall'Italia. Solo fly and drive.
- E la scelta è stata giusta. Ci avevano consigliato per il nostro periodo (fine giugno primi luglio) di cercare pure sul posto la sistemazione preferita. E così è stato. Siamo riusciti a trovare un bellissimo appartamento in riva al mare sulla spiaggia di Kiotàri (Kyotari beach)
- Giunti in volo all'aereporto di Rodi carichiamo armi (Ft817, dipoli ecc.) e bagagli su una bellissima nuova Clio che ci avrebbe accompagnato per i nostri 15 giorni di vacanza sull'isola di Rodi. Appena in macchina assaporiamo subito il caldo dell'isola dedicata al dio sole. Imbocchiamo la strada per Lindos e dopo circa 1 ora giungiamo a destinazione.
- Solo nella città di Rodi ho trovato un ripetitore VHF (se non ricordo male R3). Non sono però riuscito ha fare QSO con qualche OM locale. Mentre ero in città non ho trovato nessuno in frequenza e mi rispondeva solo il ponte. Al rientro a casa lungo la strada con il portatilino sentivo dell'attività, ma non riuscivo a farmi sentire. Su tutta l'isola non c'era copertura. D'altra parte l'isola di Rodi è veramente poco abitata e le montagne del centro limitano la portata del ripetitore che era situato penso in centro a Rodi città.
- Grazie per l'attenzione e naturalmente un tnx alla mia XYL per le foto e ai miei gringhelli per l'aiuto nell'installazione della stazione radio SV9/IZ4CCO.
- 73 a tutti da Giuseppe - IZ4CCO
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- Panoramica di piazza San Pietro.
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ampedusa
003 -
G9/IZ4CCO da
f019 -
g001
- Dopo due anni di estero volevamo recuperare un po' l'Italia. Non per qualche motivo nazionalistico, ma solo per la pura e semplice considerazione che non occorre andare lontano per trovare bei paesaggi. Le isole nostrane non hanno nulla da invidiare alle varie Canarie e Baleari (non posso parlare d'altro perchè i miei orizzonti si fermano qui).
- La scelta è caduta su Lampedusa.
- Ci aspettavamo un mare caldo, il sole che ci asciugasse le ossa, una tranquilla isola dove si parlasse la nostra lingua, la natura nelle sue svariate espressioni. Ed è questo che abbiamo trovato. Se inoltre aggiungete un po' di radio da una località IOTA (AF019) con un prefisso particolare (IG9) ed un QTH privo del QRM industriale che ritroviamo nelle nostre città, allora il gioco si che si fa bello.
- Per raggiungere Lampedusa abbiamo prenotato con largo anticipo un volo da Bologna ed un appartamentino. I viaggi "all inclusive" ci hanno stancato, o meglio, non ci sono villaggi turistici a Lampedusa, e questo depone a suo vantaggio. Ci siamo preparati il pesce in casa, un po' comperato ed un po' anche pescato da noi stessi.
- Lampedusa fa parte del gruppo delle Pelagie. E' considerata Africa perchè solidale con la zolla Africana. Avete presente le zolle dei continenti che pian piano si staccano? Non sono esperto in geologia, ma mi sembra di aver capito questo. A conforto arriva anche la classificazione IOTA che numera con il prefisso AF il gruppo di isole.
- La principale attività produttiva è la pesca. Tutto ruota attorno ai pescatori, alle barche, barconi e barchette. Ho visto anche delle enormi navi francesi adatte per la pesca al tonno. Veramente impressionanti.
- Altra attività è il turismo sempre crescente. Non considero questo campo vera e propria produzione, ma molto semplicemente travaso di soldi da chi ne ha e si vuole divertire ad altri che li fanno divertire.
- La spiaggia dei conigli. Partiamo dal punto più bello. E' la spiaggia più grande dell'isola. Si raggiunge a piedi seguendo un sentiero all'interno della riserva naturale. Non dobbiamo aspettarci un parco alpino. Niente ombra, solo sole, sassi e sterpi; ma dopo la faticata scopriamo che ne vale veramente la pena. Di fronte alla spiaggia l'Isola dei Conigli, una volta popolata da tantissimi conigli, da qui il nome. La spiaggia è conosciuta per la tataruga Caretta Caretta che viene qui a deporre le uova. I turisti la affollano, ma grazie alla vigilanza dei volontari l'anno scorso (2002) le tartarughe hanno potuto nidificare in ben 7 nidi da circa 200 uova l'uno (200x7=1400 tartarughini hanno raggiunto il mare, di questi si spera che almeno 7 o 8 possano raggiungere l'età adulta per continuare a riprodursi).
- Le tartarughe sono insidiate dalle attività umane. In particolare questa specie è in conflitto con l'uomo. Sia alle tartarughe che agli umani piace la spiaggia. Per fortuna che alle tartarughe piace andarci di notte. Ecco perchè i volontari presidiano la Spiaggia dei conigli liberandola completamente alla sera. Vengono tolti anche i sassi che i turisti usano per sorreggere gli ombrelloni. I sassi disturbano le tartarughe nel loro percorso sulla sabbia.
- La nostra vacanza prosegue con un giro in barca. Consiglio vivamente di cercare un pescatore che vi accompagni a fare una gita. Si gira tutta l'isola e soprattutto si visita la costa settentrionale non accessibile via terra per le scogliere scoscese e pericolose alte anche fino a 100m.
- Un pomeriggio l'abbiamo dedicato ad un giro in macchina. Per girare Lampedusa in auto bastano effettivamente un paio d'ore. L'isola è lunga circa 13 km e quindi potete immaginarvi la poca strada. Ci si ferma ad ammirare il mare. Per noi radioamatori sicuramente motivo di interesse possono essere tutte le più svariate antenne professionali che si trovano nella parte ovest. Bello è anche il faro di Capo Grecale, unico vero monumento moderno dell'isola. Degno di nota anche il complesso di dammusi di Casa Teresa.
- Volevo andare a Lampedusa con il mio FT817, ma un improvviso guasto mi ha costretto a rimediare con il TS850. Un po' di peso in più (almeno 15kg, ma anche qualche W in più, ne usavo 50) che con la collaborazione di tutta la mia famiglia sono riuscito a trascinarmi dietro. La canna da pesca per l'antenna era ben mimetizzata tra l'ombrellone e le canne vere con mulinello ecc. di mio figlio. L'alimentatore originale da 22A ha trovato posto nel valigione rigido in mezzo alla biancheria. I fili per la windom e la verticale tra i giochi da spiaggia. Il fido 850 invece come geloso bagaglio a mano appresso.
- Buoni i qso effettuati. Tanti amici contenti di collegare una nuova referenza. Un saluto particolare agli OM di Malta che ho collegato su R4 (con il portatile si collega molto bene un ripetitore Maltese, non sono riuscito invece a smuovere i ripetitori siciliani). E quando si torna a casa anche il piacere di qualche qsl in diretta.
- Per concludere vale la pena proprio di andarci.
- 73 a tutti da Giuseppe - IZ4CCO
- Tnx alla mia XYL per le foto e naturalmente per la pazienza. Ai miei gringhelli per l'aiuto nell'installazione della stazione radio IG9/IZ4CCO.
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asqua
003 a
alermo
T9/IZ4CCO/p
- Una breve vacanza pasquale in Sicilia. Con un volo diretto da Bologna siamo arrivati velocemente all'areoporto di Punta Raisi.
- Il tempo però non prometteva nulla di buono. Questo inverno in Sicilia è stato particolarmente piovoso e freddo ed anche noi ne abbiamo patito le conseguenze. Già arrivando all'aereoporto si nota il paesaggio molto verde. Le montagne circostanti con erba e fiori, quasi un paesaggio alpino. Altro che i soliti sassi e sterpi estivi a cui ero abituato.
- Questa breve visita fotografica di Palermo spero invogli ad un viaggio.
- Un saluto agli OM che ho collegato con il mio portatile (R4 ed R6a) e a risentirci alla prossima.
- 73 a tutti da Giuseppe - IZ4CCO
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anzarote
002
sole
anarie
f-004
- Anche quest'anno abbiamo organizzato le vacanze di famiglia cercando in luogo che potesse soddisfare tutte le nostre aspettative.
Quindi un luogo esotico, col mare, con aspetti naturalistici da visitare e perchè no con un minimo di interessa radiantistico. In fondo anche il sottoscritto va un po' accontentato. Ecco quindi dopo almeno due mesi di richiesta informazioni spuntare Lanzarote. Avevamo visto qualche documentario in TV. Qualche viaggio in barca toccare questa isola. Ci siamo informati leggendo anche dell'architetto artista Manrique e quindi siamo partiti in aereo alla volta di un villaggio turistico a sud di Lanzarote, precisamente a Playa Blanca. Appresso il fedele FT817 arricchito quest'anno con altri 2 dipoli (in totale 20, 18, 24m) per poter fare qualche QSO con il nominativo EA8/IZ4CCO.
- La parte sud dell'isola è caratterizzata da un paesaggio tra il vulcanico ed il desertico. Come sull'isola di Fuerteventura spirano anche in questa zona venti che ricoprono di sabbia Sahariana le rocce laviche.
- Passo ora a qualche immagine del paesaggio quasi lunare del Parco Timanfaya sicuramente la più grande attarzione naturalistica dell'isola.
- In cima al vulcano l'architetto César Manrique volle creare un centro attrezzato per la valorizzazione turistica del vulcano. Obbiettivamente devo dire che l'idea di realizzare un ristorante in cima ad un vulcano in un primo tempo mi ha lasciato un po' perplesso. Però va ammesso che questo ha contribuito non poco alla salvaguardia del paesaggio. Il parco del Tymanfaya si può visitare solamente a bordo di autobus dedicati che procedono su una stradina con panorami mozzafiato. Alla fine del percorso gli addetti alla struttura mostrano alcuni esperimenti per provare l'attività sotterranea.
- Ma ora non posso non soffermarmi sulle creazioni di questo mitico personaggio di Lanzarote. L'architetto Garcia Manrique, grande amante della sua isola ha contribuito alla sua conservazione bloccando anche la speculazione edilizia. In vari punti dell'isola si nota la sua presenza con le sue realizzazioni.
- Lanzarote è anche l'isola del vento. Siamo stati accompagnati praticamente sempre da questo elemento naturale.
- Il mare di Lanzarote è l'oceano quindi molto freddo per noi mediterranei. Ho fatto il bagno solo una volta l'ultimo giorno di permanenza sull'isola; ma solo per dovere
- Per quanto riguarda la radio qualche soddisfazione c'è stata. Innanzitutto i 5W si sono dimostrati comunque validi. Il mio motto era: un QSO al giorno... Ho lavorato un po' tutta Europa, ma i QSO più interessanti dal punto di vista del QRP sono stati con il Brasile, S.Elena ed il Sud Africa.
- Un grazie a chi mi ha seguito fin qui. Ciao a tutti da Giuseppe ed un grazie alla mia XYL per le foto e per la pazienza che come al solito mi accorda.
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asqua
002 a
ienna al
U1VIC
- Ecco una breve vacanza che consiglio a tutti. Vienna è una bellissima città. Sicuramente sono necessari più giorni per visitarla.
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Ma anche un fine settimana può essere sufficiente per incominciare a conoscerla.
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Incominciamo con l'albergo.
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Noi abbiamo alloggiato abbastanza in centro. Questa bellissima chiesa che vedete a lato faceva parte del panorama che si godeva dalla finestra della nostra stanza.
In lontananza il castello di Schönbrunn, sicuramente da visitare (nella foto non si vede a causa della foschia). Qui si che si capisce perchè li chiamavano imperatori.
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Già da tempo mi aveva incuriosito il VIC (Vienna International Center).
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In foto potete vedere tutto il complesso. Praticamente un quartiere dove lavorano e vivono i dipendeti ONU.
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Siamo sulle rive del Danubio e circondati da parchi e prati da far invidia.
(Ho scattato la foto dal ristorante girevole).
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Nel palazzo dell'ONU è presente una stazione club radioamatoriale gestita dai dipendenti radioamatori dell'ONU stesso. Per noi amanti della radio è possibile attivare questa stazione e trasmettere con il nominativo 4U1VIC come guest operator. E' sufficiente prendere contatti con i gestori della stazione seguendo le istruzioni presenti su web
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Via e-mail ho contattato John (OE3JOS/NK4N), gentilissimo OM che ha dedicato addirittura un sabato di Pasqua alla mia attivita da 4U1VIC.
Il tutto è iniziato appena giunti a Vienna. Dopo una telefonata a John di conferma ci diamo appuntamento al VIC alle 10.00 di sabato.
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John ci accoglie con una gentilezza suprema. Dopo le formalità per l'ingresso ed il benvenuto mi accompagna nello shack.
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La stazione radio è situata al 30° piano della torre indicata in foto. Sul terrazzo si possono montare le antenne ma solo per il tempo necessario alle operazioni. Il vento ed i temporali le hanno abbattute alcune volte e quindi per sicurezza si montano di volta in volta.
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Dal terrazzo il panorama è impressionante. Si vede tutta Vienna a 360 gradi.
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Solo la torre del ristorante girevole (Donauturm: 252m di altezza) è più alta di noi.
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Verso le 10 e 30 sono già in aria. John mi aveva preparato un vecchio Yaesu con una antenna filare sui 20 metri. Più che sufficiente per le mie esigenze. Chi mi conosce sa che mi accontento di pochi QSO e forse non diventerò mai un grande spedizioniere perchè in radio mi trastullo un po' con le chiacchiere.
I QSO inizialmente tardano ad arrivare ma alla prima segnalazione sul cluster la cosa si ravviva.
I minuti passano velocemente e per l'ultima mezz'ora chiedo a John di poter operare sui 40 metri.
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Volevo collegare qualche collega della mia sezione ARI di Carpi con i quali mi ero dato apuntamento. Alla prima chiamata sento due OM italiani. Rispondo al primo, chiedendo al secondo (...LV) di attendere.
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E qui finalmente eccolo, IK4GLV che riesce a collegarmi.
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Chi diceva che c'era lo skip corto, chi diceva che c'era il contest chi qua chi là ed intanto IK4GLV è riuscito a collegarmi.
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Fa molto piacere collegare un amico di casa quando si è all'estero.
- Le 12.00 erano arrivate e la mia famigliola mi aspettava per continuare la visita a Vienna. Salutiamo John invitandolo a farci visita in Italia e lasciamo l'ONU.
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ulcano
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sole
olie -
u-017
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- Ci sono arrivato in macchina e nave. Sicuramente il modo più comodo per le mie possibilità. A Napoli partono i traghetti alle 21.00 e con un comodo viaggio in cabina 4 posti siamo arrivati alla mattina in vista di Stromboli. La prima delle isole Eolie che incontriamo.
Molto bello lo spettacolo. All'alba quando ancora il cielo è scuro si vede da lontano il vulcano sputare fuoco dalla sua cima. Pian piano ci si avvicina e con timore reverenziale nei confronti di questo gigante la nave attracca per far scendere il primo gruppo di temerari. Qui si scende solo a piedi.
- La piccola crociera prosegue per il porto di Ginostra sempre sull'isola di Stromboli. Poi è la volta di Panarea, Salina, Lipari e finalmente verso le 10.30 si arriva a Vulcano.
- La curiosità era molta. Tutti coloro che ci sono stati ci avevano preannunciato un forte odore di zolfo. Devo dire che così non è stato. Una leggera brezza alleggeriva il nostro arrivo sotto un sole che già si faceva sentire.
Arrivare su un'isola così piccola e per giunta in automobile da la sensazione di entrare in casa d'altri. Pian piano cercando fra le mille indicazioni siamo giunti verso il nostro "Eden park".
- Ecco ciò che vedevamo dalla nostra finestra. Il nuovo cratere dell'isola di Vulcano. Nuovo si fa per dire. Sicuramente il più recente. Infatti l'isola si è formata dapprima con un vulcano molto più largo, poi dopo una violenta esplosione il primo cono è sprofondato per poi riemergere successivamente. Conclusione: oggi abbiamo un cratere nel cratere.
- Da casa nostra vedevamo continuamente salire escursionisti di ogni età. Il sentiero non è molto impegnativo ma sicuramente bisogna fare attenzione alle cosiddette "fumarole".
- Dalla roccia in prossimità di crepe più o meno vistose fuoriescono fumi di gas. per la maggior parte si tratta di vapore acqueo ma sono presenti anche gas tossici.
- Non mi dilungo ulteriormente anche perché non sono un vulcanologo e certamente se volete saperne di più troverete dei siti più aggiornati del mio sull'argomento.
- Dalla cima del cratere si gode un bellissimo panorama sulle Isole Eolie. Nella foto che vi riporto vediamo in basso la penisola di Vulcanello e più in la Lipari. Sulla sinistra il porto di ponente, quello della famosa spiaggia nera. Lì passavamo i pomeriggi assolati e lì finalmente dopo tante vacanze con mare freddo ho potuto finalmente riassaporare il bel caldo del mare Siciliano. E' proprio vero se si vuole il bel sole non bastano le spiagge del nord d'Italia bisogna assolutamente scendere al sud.
- Eccole le fumarole. All'interno del cratere di Vulcano possiamo trovare questi sbuffi alti fino a 30 metri. Come dicevo prima sono composti per un 90% di vapore acqueo e per un 10% di gas tossici tra cui la pericolosa anidride solforosa. Per avvicinarsi alle fumarole è sicuramente necessario farsi accompagnare da guide esperte. A Vulcano potrete trovare un gruppo di accompagnatori "Gruppo trekking isole Eolie" molto preparati ed attrezzati che forniti di maschere antigas, guanti e soprattutto molta esperienza vi accompagneranno in assoluta sicurezza in questi luoghi. Un grazie dovuto a Simone che cià insegnato tante cose su zolfo, vulcani, eruzioni e storia di queste isole.
- Appena arrivati al porto di Vulcano lasciandovi indicare la strada dal vostro naso arriverete immediatamente alla pozza dei fanghi. molto particolare questo scorcio dell'isola. Il paesaggio lunare è interrotto da crepe giallastre nel terreno. Lo zolfo ed il suo forte odore vi accompagnerà fino alla pozza dove potrete immergervi e purificare la vostra pelle. Carino da vedersi. Io personalmente non mi sono immerso chissà forse più avanti al prossimo giro.....
- Non so se riuscite ad individuarla. Tra gli asciugamani sul balcone svetta la mia canna da pesca. Decente e sufficiente verticale da vacanza per il TS850. Riuscivo a farmi sentire aiutato o meno dalla propagazione. Se volete prepararvene una passate alla sezione schemi che prossimamente preparerò.
- Da questa stazione su un comò del bungalow ho realizzato in dieci giorni circa 400 qso. Tutti in SSB dai 40 ai 10 metri. Il log sarà consultabile al più presto.
- P.S.: Seguitemi. Spero di poter aggiungere nel prossimo fine settimana qualche altra foto e pagina.
- Ciao e grazie per la pazienza fin qui accordatami.
- Il 24-29 dicembre 1999 ho attivato la mia stazione dal mio QTH d'origine. Il mio nominativo è stato quindi IN3/IZ4CCO. Qsl speciale a chi mi ha colleghato. E' la prima volta che dopo tanto tempo ho riattivata una stazione radio dalla mia casa d'origine. Correva l'anno 1974 circa (non ricordo più bene quando la CB usciva finalmente dalla pirateria qui in Italia) ed il sottoscritto collegava con il suo Lafayette HB23 da 5W ed una ground plane 1/4 d'onda quasi tutta Italia.
- Il tempo passa ma la passione resta; eccomi ancora in radio da Bolzano.
- P.s.: In figura potete vedere il duomo di Bolzano con in basso le bancherelle del mercatino di Natale. Questa è la qsl che ho spedito a chi mi ha collegato.
-
rotezione
ivile e i
adioamatori
ovesi
- Quest'anno si è costituito il gruppo comunale di protezione civile. Anche noi radioamatori ne facciamo parte, naturalmente per coaduivare le attività con il supporto radio.
- Prossimamente altre informazioni sulle nostre attività.
- 73 a tutti e grazie per l'attenzione.
- IZ4CCO Giuseppe, IZ4BZB Giorgio
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era d'
tober 2004 a
ovi
i
odena
tazione
adio
imostrativa
- Come consuetudine durante il secondo fine settimana di ottobre si svolge la Fera d'Utober di Novi di Modena. Quest'anno quindi appuntamento in radio per il 9 e 10 ottobre.
- Allestiremo la solita stazione in onde corte corredata da packet cluster.
- Vi aspettiamo numerosi in aria e, perchè no, per i più vicini anche di persona. Ricordatevi la licenza per poter effettuare qualche QSO.
- Ringraziamo fin d'ora della collaborazione tutti gli OM che contattateremo nei QSO e tutti quelli che ci verranno a trovare.
- 73 grazie per l'attenzione.
- Un saluto da Giorgio (IZ4BZB), Giuseppe (IZ4CCO)
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era d'
tober 2003 a
ovi
i
odena
ostra
adio d'
poca
- Anche quest'anno noi radioamatori Novesi parteciperemo alla Fera d'Utober di Novi di Modena che si terrà il 11-12 ottobre.
- Abbiamo pensato a coinvolgere, oltre naturalmente ai nostri amici OM della
, anche più espressamente la cittadinanza Novese.
- Nel nostro paese a vario titolo molti si occupano di radio e simili. Quest'anno presenterà nel nostro stand la sua collezione il nostro amico Manrico. Una vera sfilata di radio d'epoca. La passione per la radio ed il restauro ha portato Manrico a collezionare un notevole numero di radio che in questa occasione mostreremo alla cittadinanza.
- Per dare risalto in aria all'iniziativa sarà attiva la solita stazione in onde corte con una QSL speciale preparata per l'occasione.
- Vi aspettiamo numerosi in aria e, perchè no, per i più vicini anche di persona. Ricordatevi la licenza per poter effettuare qualche QSO.
- Maggiori dettagli in seguito sempre su questa pagina con il programma completo della manifestazione.
- Ringraziamo fin d'ora della collaborazione tutti gli OM che contattateremo nei QSO e tutti quelli che ci verranno a trovare.
- 73 grazie per l'attenzione.
- Un saluto da Manrico, Giorgio (IZ4BZB), Giuseppe (IZ4CCO)
- Il prossimo 11 maggio 2003 in collaborazione con gli amici della sezione ARI di Carpi attiveremo una stazione radioamatoriale dimostrativa presso la festa "Prime rose" a Novi di Modena. In tale occasione cercheremo di effettuare dei collegamenti dimostrativi in HF e VHF.
- La festa "Prime Rose", giunta alla sua 5ª edizione, raccoglie attorno al tema delle rose tutte le associazioni di volontariato del paese (in primis il
- Circolo Naturalistico Novese
).
- Anche noi radioamatori siamo stati invitati a partecipare. Cogliamo quindi l'occasione per far conoscere alla cittadinanza e agli ospiti che verranno a farci visita il nostro mondo, il nostro hobby e come questo può essere messo al servizio della collettività (vedi impegno nella protezione civile da parte di parecchi soci della sezione ARI di Carpi).
- Naturalmente non mancherà lo spirito radiantistico; in tale occasione, come già avvenuto in passato, potremo trasmettere citando la referenza
- DCI-Mo037 Torre dell'orologio di Novi di Modena
valida per il Diploma dei Castelli Italiani.
- Vi aspettiamo numerosi in aria e, perchè no, per i più vicini anche di persona. Ricordatevi la licenza per poter effettuare qualche QSO.
- Maggiori dettagli in seguito sempre su questa pagina con il programma completo della manifestazione.
- Qualche anticipazione può già essere fatta. Oltre al concorso per la rosa più bella ci saranno delle mostre di pittura, di oggettistica, ricami. Sarà allestito anche uno stand gastronomico che chiaramente non poteva mancare.
- Ringraziamo fin d'ora della collaborazione tutti gli OM che contattateremo nei QSO e tutti quelli che ci verranno a trovare.
- 73 grazie per l'attenzione.
- P.S.: Sotto un sole cocente, all'ombra del piccolo gazebo abbiamo passato una bella giornata in piazza. Buoni i collegamenti con OM italiani e stranieri. Possiamo affermare che questi del DCI MO-037 cominciano ad essere dei veri e propri appuntamenti. Il TS850 con windom si è comportato benissimo. Un ringraziamento a chi ci è venuto a trovare.
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era d'
tober 1999
ovi
i
odena
tazione
adioamatoriale
z4cco
- Il 9-10 ottobre 1999 attiveremo una stazione radioamatoriale dimostrativa presso gli stand della Fiera d'Ottobre di Novi di Modena. In tale occasione cercheremo di effettuare dei collegamenti dimostrativi in HF e VHF.
- In collaborazione con i visitatori della fiera verranno contattati altri radioamatori.
- Ad ogni collegamento verra' garantita una QSL speciale.
- Ogni collegamento verra' quindi riportato sulle cartine che appenderemo nello stand.
- Ringraziamo fin d'ora della collaborazione tutti gli OM contattati nei QSO.
- 73 a tutti e grazie per l'attenzione.
- I4JCS Alvezio, IZ4BZB Giorgio, IZ4CCO Giuseppe
- P.S.: Esperienza sicuramente riuscita. Ringraziamo tutti i collegati a cui abbiamo gia' inviato le QSL. Chissà... ci rivedremo e ci risentiremo l'anno prossimo sempre più numerosi!
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orre
ell'
rologio
i
ovi
i
odena
ci-MO037
- Riporto alcuni appunti di ricostruzione storica per gentile concessione del Gruppo Storico Novese. Le foto sono state riprese dal volume "Novi e i Novesi".
- TORRE dell'OROLOGIO del borgo di Novi di Modena. Appunti per una sua ricostruzione storica
- La torre civica dei borgo di Novi è comunemente chiamata "Torre dell'orologio".
- E' stata innalzata nella piazza principale del paese, ora Piazza Primo Maggio, a ridosso di quello che fino all'ultimo dopoguerra era l'antico Albergo San Giorgio (attualmente sede della Banca Popolare di Verona-S.Geminiano/S.Prospero).
- Questa piazza, fino all'inizio del Novecento, era delimitata a sud dal cosiddetto Palazzone e fiancheggiata a nord dall'edificio della Posta dei cavalli (ora sede municipale).
- Da una memoria dell'Archivio Comunale di Novi la nostra Torre risulta essere stata edificata nell'anno 1712 e che "deputati furono: Tenente Giuseppe Grossi e Alfiere Boccaletti, entrambi di Novi". Siamo nella prima metà del '700 e il nostro territorio in quegli anni era stato concesso dagli Estensi in feudo al marchese Ottaviano Acciaioli di Firenze che l'amministrava mediante un suo governatore. Con ogni probabilità la torre fu voluta dal nuovo feudatario come elemento di prestigio e come riferimento di aggregazione per la comunità novese.
- In origine la torre era formata da un semplice parallelepipedo, senza sporgenze e con un tettuccio a quattro falde e fu dotata (se non costruita proprio per questa) di una campana con funzioni di comunicazione di messaggi civici (incendi, alluvioni, invasioni, pubbliche adunate, ... ) e, più tardi, di orologio che scandiva le ore per mezzo della stessa campana. Tutto questo in considerazione anche della distanza di oltre 500 metri del borgo dalla chiesa parrocchiale e dal relativo campanile, il quale fra l'altro aveva solo due campane, una delle quali incrinata ("fessa").
- La campana della nostra torre civica ha una sua storia e caratteristiche particolari. Sempre secondo una memoria storica sarebbe stata rinvenuta nella zona ove sorgeva il castello di Novi (abbattuto a iniziare dal 1537) e fu subito posta sulla nostra torre.
- Portava (e porta tuttora) una scritta in rilievo:
- HOC AES CAMPANUM ALBERTI PII
AUSPICIS CONFLATU - ANNO MDXXIII
- Questa bronzea campana [è stata] fusa l'anno 1523 con gli auspici di Alberto Pio
- Questa scritta documenta l'origine e la destinazione della campana stessa, oltre che un significativo tratto della storia di Novi, allorché Alberto Pio, signore di Carpi e di Novi, compì un gesto di attenzione e di riguardo verso la comunità di Novi e il suo castello, allora, governato dal fratello Lionello Pio.
- La torre, nella sua conformazione originale (con la data 1895 sul quadrante dell'orologio) e il contesto della piazza nella quale era ubicata, appare chiaramente nella grande fotografia alle pagine 24 e 25 di "NOVI E I NOVESI", libro di immagini storico-fotografiche del nostro paese.
- Nel 1928 torre e campana furono oggetto di interventi di recupero, in quanto la prima denunciava segni di degrado e la seconda era stata incrinata da un fulmine. Così su disegno dell'architetto novese Pietro Pivi (progettista del nostro Teatro Sociale) la torre assunse la forma turrita attuale, mentre la campana venne rifusa, conservando fortunatamente la scritta originale, con l'aggiunta di un "fascio", spiegabile con gli anni in cui venne compiuta l'operazione.
- Per la sua posizione centrale, l'elegante sviluppo verticale e le connotazioni storiche la torre dell'orologio èassurta a simbolo civico, quasi stemma araldico, della comunità dei capoluogo novese.
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orre
acchella a
ovi
i
odena
ci-MO038
- Riporto un articolo con foto d'epoca dalla Rivista
per gentile concessione del Gruppo Storico Novese.
- MONUMENTI DI NOVI: TORRE DELLA SACCHELLA"
- In questo numero del giornale, proponiamo un lavoro del dott. Alfonso Garuti dedicato alla Torre Sacchella, pubblicato anonimo (per un disguido) nel luglio del 1981 su "Al Filoss". L'articolo termina segnalando da un lato l'importanza architettonica del monumento, uno dei pochi esistenti in Comune di Novi, dall'altro il problema della sua conservazione, dato lo stato di abbandono in cui già allora versava. Quest'ultima affermazione era quanto mai pertinente e, purtroppo, appare ancora attualissima: verso la fine del mese di Novembre del 1984, infatti il tetto della Torre è crollato ed a tutt'oggi nulla è stato fatto per evitare maggiori danni e ripristinare le parti rovinate. Si vuole perciò richiamare anche in questa sede l'attenzione sulla torre della Sacchella, convinti che, nonostante siano trascorsi tanti anni senza riuscire ad arrestarne il progressivo degrado, non si debba desistere dal cercare di salvarla dalla completa distruzione.
- "La torre della "Sacchella" si scorge facilmente da lontano perfettamente inserita nell'ampio orizzonte dei paesaggio vallivo, circondata dalle distese aperte dei campi e dei canali e denota anche oggi la sua antica e originaria funzione di avvistamento e difesa.
- La "Valle di Gruppo" o di "Groppo" come è chiamata negli antichi documenti, era l'estremo lembo territoriale del Principato di Carpi governato dalla famiglia Pio di Savoia che possedeva come beni allodiali (cioè di stretta pertinenza familiare) amplissime proprietà terriere poste nel castello di Novi. La gestione di questo vasto latifondo agricolo è già documentata nel 1466 in un fascicolo contenente la registrazione delle rendite e degli affitti di Novi che è conservata presso l'Archivio Pio di Carpi. Nello stesso Archivio sono vari rogiti notarili che testimoniano la disponibilità della famiglia alla gestione di questi beni intesi come riserva per cessioni e donativi fatti a persone loro fedeli.
- Uno stralcio notevole si ebbe nel 1492 quando Alberto III Pio e lo zio Marco assegnarono ben 500 biolche di terreno a Camilla Pio come costituzione di beneficio per l'erigendo Monastero di Clarisse che la pia dama stava costruendo in Carpi. Questa possessione detta poi "Ceccona" resterà al Monastero fino alla sua soppressione avvenuta al tempo della Repubblica Cisalpina e figura ben delineata in cabrei settecenteschi proprio a ridosso dell'appezzamento dove sorge la torre della "Sacchella" compresa tra il canale Fossetta e la Papacina.
- Con la permuta della metà del dominio di Carpi avvenuta nel 1499 da parte di Giberto Pio al duca di Ferrara anche i beni allodiali passarono all'estense. La precisazione di confini e pertinenze, dopo questa divisione, fra Alberto Pio e Alfonso d'Este, proprio nei beni della Valle di Gruppo furono oggetto di ripetute liti, fino a che, con la definitiva perdita dello stato carpigiano da parte di Alberto, il duca di Ferrara resterà il solo padrone di ogni proprietà anche allodiale. Le terre di Gruppo, la corte del Palazzo delle Lame (dove avvenne per inciso la preparazione della congiura di Giulio e Ferrante d'Este contro il fratello Alfonso nel 1505) figureranno ancora nel secolo XVIII di pertinenza alla Camera Ducale di Modena.
- Questa esposizione di pochi dati sul territorio novese può essere un riferimento per una ricerca storica da effettuarsi negli Archivi carpígiani e che può interessare l'analisi dei rapporti patrimoniali e delle conduzioni agricole di queste località.
- La torre fu costruita con ogni probabilità dai Pio nella seconda metà del sec. XV in
posizione strategica a guardia del confine con lo stato estense e il ducato di Mirandola con
esclusiva funzione di avvistamento e difesa.
- Altre ancora ne sorgono nel territorio carpigiano. E' sufficiente ricordare l'analoga detta ora "Stoffa" che venne eretta nell'estremità opposta a sud, verso il confine con il modenese e che ha chiari riferimenti anche architettonici con la nostra.
- Un elemento prezioso che può servire da datazione è costituito dalla banderuola in ferro battuto già nel pinnacolo terminale del tetto recante la data del 1474. Ora è custodita da chi abita nella masseria attigua.
- Non è noto allo stato attuale delle conoscenze storiche ed archivistiche quando diventò proprietà della famiglia Sacchelli di Carpi che le diede il nome che tutt'ora conserva.
- In ogni modo nel sec. XVIII la proprietà e la denominazione usuale erano già consolidate: con tale nome figura nella mappa del territorio di Novi eseguita nel 1771 da Don Natale Marri ed in cabreo con bella precisa raffigurazione della campagna circostante delineato nel 1774 da Andrea Losi per illustrare una relazione tecnica in seguito a divergenze su pretese e diritti di passaggio della possessione chiamata i prati del Feniletto.
- La torre è una bella costruzione in cotto dall'accurata muratura che ha tonalità rossastre. Ha pianta quadrata con zoccolo a scarpa, le finestre attuali assai ampie sono di esecuzione posteriore, mentre ne restano di originali disposte in angolo ad illuminare il vano scala, di breve apertura rettangolare. Il cornicione a grossi elementi a dado cui è sottoposto un breve fascione di cornici modanate evidentemente è di rifacimento cinquecentesco. Sul tetto a quattro falde si eleva un pinnacolo quadrato che sosteneva la banderuola in ferro battuto già ricordata.
- Lo stato di conservazione non è dei più ottimali, decenni di mancata manutenzione hanno provocato ed accelerato danni al cornicione parzialmente crollato negli angoli, fatiscente è pure il tetto privo di infissi e di finestre, gravi alterazioni sono all'interno nella suddivisione dei piani che non è più quella originale.
- Della dimora di campagna con oratorio della famiglia Sacchelli, forse una villa, documentata nella mappa del Marri, ora non esiste alcuna traccia ed è stata sostituita in epoca imprecisata, certamente nell'ottocento, da una modesta casa colonica.
- L'edificio è soggetto a vincolo da parte della tutela statale risalente al 1932. In quest'epoca il proprietario che era pure quello della tenuta di Gruppo, dimostrò l'intenzione di demolire completamente la torre portando come argomento giustificativo la sua inutilità e il cattivo stato di conservazione, anzi si offriva, con il beneplacito del vescovo di Carpi (siamo a pochi anni dalla Conciliazione) di erigere una chiesetta nella corte di Gruppo.
- Scongiurato questo pericolo con la pronta azione della Soprintendenza di Bologna, dietro vigorosa segnalazione dei prof. Giulio Ferrari di Carpi, il problema della conservazione dello storico ed importante manufatto, una delle poche testimonianze architettoniche antiche esistenti nel territorio comunale di Novi, si presenta anche oggi nella sua più problematica attualità, considerato lo stato di abbandono in cui è volutamente lasciata.
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astello
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arpi
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o002
- Nei giorni 28 ottobre, 1 e 11 novembre 2001 ho preso parte all'attivazione della referenza DCI-MO002.
- Grazie al lavoro svolto dai Soci della sezione Ari di Carpi ho potuto operare da una efficiente stazione radio.
- A risentirci a presto in aria.
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- Ecco alcune foto della torre riprese durante la mia attivazione del 2 settembre 2001.
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001
ci-GR056
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- Grazie a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di collegarmi. Al prossimo castello.
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apraia 1999 -
rcipelago
oscano
- Spedizione di OM della sezione di Carpi (Mo) del 19-20-21-22-23 maggio 1999
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Riporto alcuni semplici programmini scritti da mio figlio.
(direte: ...Padre snaturato lo stai già traviando...)
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