Escursione sul Monte Civetta - BL (Italy)
In questa pagina raccontero' la piacevole escursione sul Monte Civetta, durata due giorni, che ho fatto insieme all'amico Silvio.
Durante questa piacevole esperienza, a contatto con la natura, in cui abbiamo superato i 2000 metri dislivello, ho scattato alcune foto di cui riporto le piu' belle.
La pagina inizia con l'immagine della cartolina con le timbrature, prosegue con una descrizione del viaggio, e termina con la lista documentata delle foto, scattate in ordine temporale.

Cartolina acquistata alla Capanna Trieste, dalla quale siamo partiti

Nel retro della cartolina sono riportate le timbrature di ogni rifugio attraverso cui siamo transitati, onde ricordare il cammino effettuato.
Davanti, invece, e` ripreso il Rifugio Vazzoler posizionato ai piedi della magnifica Torre Venezia.
Infine, viene rappresentanta la mappa con evidenziato in rosso il percorso effettuato.


16 agosto 2001

Arrivati alle ore 9.30 in auto alla Capanna Trieste, situata poco distante da Agordo a 1135 metri sul livello del mare, abbiamo proseguito a piedi lungo la rotabile fino al Pian delle Taie (1600m s.l.m.).
Poi abbiamo proseguito lungo il sentiero 558, passando per un bosco di pini mughi e il Van delle Sasse (2372m s.l.m.) fino all'attacco della Ferrata Tissi.
Da li, superata una parete di 500 metri circa di dislivello, siamo arrivati al Rifugio Torrani (2984m s.l.m.) ove abbiamo pernottato.


17 agosto 2001

Partenza alle ore 08.00 per la Cima Civetta (3220m s.l.m.), terza cima in ordine d'altezza delle Dolomiti, dopo Marmolada e Antelao.
Dopo uno sguardo al grandioso panorama, passando nuovamente per il Rifugio Torrani siamo discesi lungo la via normale (ferrata).
Percorrendo poi il Sentiero Tivan siamo arrivati al Rifugio Sonino al Coldai (2132m s.l.m.), un timbro veloce alla cartolina soprariportata, e poi continuando per il sentiero 560, uno sguardo al lago del Coldai (2143m s.l.m.) siamo arrivati alla Forcella col Renan (2207m s.l.m.): per motivi di tempo abbiamo rinunciato alla salita al Rifugio Tissi (2250m s.l.m.), proseguendo lo stesso sentiero, attraverso la Sella di Pelsa (1954m s.l.m.) siamo arrivati al Rifugio Vazzoler (1714m. s.l.m.), un rapido timbro e via per la rotabile (chiudendo il cerchio) e arrivo a Capanna Trieste (1135m s.l.m.).

Alcune foto scattate in ordine cronologico

Vista dal terrazzo di casa mia, al momento della partenza per l'escursione

Dal mio paese, alle ore 6.50, la giornata sembra buona: cielo sereno, clima ottimale!

Vista da Capanna Trieste, dove abbiamo lasciato l'auto

Davanti a noi si erge Torre Trieste, che segna l'inizio del Gruppo del Civetta, che si estendera` per 5 Km vero nord.
A destra si intravede parte della Moiazzetta, la parte finale del Gruppo del Moiazza.

Attacco alla Ferrata Tissi

Secondo voi, quanto alta e` questa parete?
Se guardate nell'ingrandimento vedrete due alpinisti che discendono la ferrata, attraverso questa parete di roccia alta quasi 500 metri.

Io e Silvio prima della Ferrata Tissi

Prima di iniziare la ferrata, ed aspettando i due alpinisti che stavano scendendo, abbiamo pensato di farci un'autoscatto, almeno come ricordo nel caso sventurato che uno di noi si facesse male. In verita' eravamo ben attrezzati, con caschetto e imbragatura, come visibile nella foto.
Dietro a noi si vede il Pian dele Sasse, davanti a noi la macchina fotografica e la ferrata.

Finalmente, arrivo al Rifugio Torrani

Attraverso la Ferrata Tissi ed un breve sentiero, ci siamo innalzati da 2372 fino a 2984 metri s.l.m., arrivando al Rifugio Torrani dove avremmo pernottato.
Si tratta del rifugio piu' alto delle Dolomiti, dopo un altro "rifugio" (non lo considero tale!) sito nel Marmolada a cui si accede tramite Funivia, ed in cui usualmente si trovano donne con scarpe a tacchi oppure in tenuta d'alta montagna, con tanto di picozze, per fare quelle poche centinaia di metri che separano il rifugio dalla funivia.
Come visibile, il rifugio Torrani presenta dimensioni contenute (non e` il solito albergo da 60-80 posti letto che usualmente si trova in montagna) ed ha solo 15 posti letto, in caso di emergenza aumentabili fino a 20-22: con noi c'erano 3 escursionisti romani, 2 cechi, una giovane coppia trevigiana (lei molto carina!) ed una tedesca.
Che effetto fa' dormire a 14 metri sotto i 3000 metri?
Per i piu' polemici, che mi accuseranno di non conoscere le operazioni elementari della matematica, preciso che ho dormito sul letto a castello, per cui a quota 2986 anziche` 2984!

Valle di Zoldo Alto visto dal Rifugio Torrani

In serata, una foto al panorama che si presenta davanti al rifugio: sotto la valle zoldana, ed in particolare Pecol, nota zona turistica attrezzata per lo sci.
In alto a sinistra si scorge parte del Monte Pelmo, che si innalza sopra di noi per circa 150 metri.
Si noti l'ombra che il Civetta proietta sulla valle, coprendola quasi interamente!

Esperto alpinista intimorito dall'abisso dinnanzi a noi

Arrivati in cima al Civetta, a metri 3220 sul livello del mare, l'effetto risulta stupefacente: dinnanzi a noi si puo' osservare il nulla, ovvero la parete nord del Civetta risulta completamente verticale ed alta circa 1200 metri.
A chi soffre le vertigini non resta che aggrapparsi all'unico sasso presente, per poter restare sulla cima in piena sicurezza!

Vista del Lago di Coldai (2143m s.l.m.)

Dalla Cima Civetta, una foto al Lago di Coldai, nota meta per ogni tipo di turista, poiche' situato a 15 minuti dal Rifugio Sonino al Coldai, facilmente raggiungibile.

Rifugio Tissi e Lago di Alleghe

Sempre dalla Cima Civetta, una ripresa in cui si puo' notare a sinistra il Rifugio Tissi, posto a 2250 metri s.l.m., e piu' a destra il Lago di Alleghe, a 979 metri s.l.m.
Davanti, la frana che origino' molti anni fa il Lago di Alleghe.

Silvio ed io al di sopra di ogni cosa

Una foto, scattata da un amico ceco, sul punto piu' alto di Cima Civetta: da qui ogni monte appare ai nostri piedi, anche se questo non e' vero per quanto riguarda la Marmolada ed il Monte Antelao.
Il panorama osservabile e` vastissimo, e si estende a nord fino alla Vetta d'Italia, osservabile con estrema facilita' viste le ottime condizioni meteorologiche (cielo limpidissimo).
Qualche particolarita` su questo giovane ceco:

Un tipo molto simpatico, forse un po' pazzo!

Parete nord del Civetta visto dal basso

Questa foto, ripresa da 2100 metri di quota, rappresenta la parete nord del Civetta, la cui cima non e' visibile in quanto oscurata dalle nubi.
6 ore prima eravamo lassu, ora siamo ai suoi piedi...forse conveniva fare il percorso suggerito dal ragazzo ceco!

Torre Venezia

Una splendida immagine della Torre Venezia, vista da nord-ovest, che segna la fine del Gruppo del Civetta e quindi l'imminente arrivo alla nostra meta: l'auto che ci avrebbe riportato a casa.
Infatti dopo mezz'ora saremmo arrivati al Rifugio Vazzoler, e dopo un'altra ora a Capanna Trieste da dove eravamo partiti il giorno prima.
Una particolarita`: in fianco al Rifugio Vazzoler vi e' un capitello con la lista di tutti coloro che sono morti scalando il Civetta. Nella lista si possono osservare moltissimi tedeschi, polacchi e cecoslovacchi: che siano proprio popolazioni caratterizzate da forte incoscenza, come dimostrato dall'amico ceco?

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