Paolo Subiaco

via XXXXXXXXX

XXXXXXXXXXXXXXXXX

Tel. XXXXX - Fax. XXXXXX

Al SINDACO

XXXXXXXXXXXX

SEDE

Al SEGRETARIO GENERALE

XXXXXXXXXX

SEDE

Al RESPONSABILE DEL SERVIZIO

XXXXXXXXXX

SEDE

All'UFFICIO ASSISTENZA SOCIALE

XXXXXXXXXX

SEDE


OGGETTO: Richiesta di licenza premio di 7 giorni, nonche' integrazione della diaria non completamente retribuita relativa ai mesi settembre, ottobre, novembre 2001.


Con la presente vorrei sottoporre alla Vostra attenzione una breve relazione circa il servizio civile da me svolto presso questo Comune, precisando che avra' termine il giorno 27 luglio 2001, al fine di giustificare la richiesta di licenza premio di 7 giorni.


Premesso che l'attivita' di servizio civile e' regolamentata in primis dall'Ufficio Nazionale Servizio Civile con provvedimento prot. UNSC/7296/i.1.4 del 8 agosto 2000, di cui se ne allega un estratto, e specificatamente stabilita attraverso convenzione fra Comune e UNSC, risulta evidente che i compiti che ci vengono richiesti da codesta Amministrazione esulano, per molti punti, a quanto stabilito dalla giurisprudenza e dalla convenzione stipulata.


Nel mio caso specifico, posso affermare di aver dedicato almeno l'80% del tempo ad attivita' di ufficio, percentuale riportata anche nei "PRO 2001" dell'ufficio (Attivita' Produttive) al quale sono stato assegnato fin dal terzo giorno di servizio.

Non solo, ma ho gestito da solo l'uffico per circa 40 giorni, durante il periodo in cui l'unico dipendente assegnato a tale ufficio risultava assente per malattia o ferie.

In tale periodo mi sono occupato di gestire l'apertura al pubblico dello sportello, rispondere al telefono, istruire pratiche ordinarie ed urgenti, che il responsabile del servizio si limitava a controllare nella forma e poi firmare.

Addirittura mi hanno pure mandato al corso per la stesura delle determine!

Sebbene questa sia una attivita` molto stimolante e professionalizzante, la sostituzione del personale d'ufficio con obiettori di coscienza non risulta contemplato dalla convenzione, ne` tantomeno tollerato dall'UNSC che ci descrive come "personale di supporto" piuttosto che, volgarmente parlando, "manodopera a basso costo" utilizzata in sostituzione di piu' costosi dipendenti comunali.


Inoltre, come gli altri miei colleghi, ho svolto numerose volte attivita' di custodia di Villa dei Cedri e delle scuole elementari, in occasione di convegni e manifestazioni sia diurni che notturni, senza l'accompagnamento di almeno un dipendente o volontario dell'Ente come prescritto dal regolamento nazionale in vigore; per i primi 8 mesi non vi era nemmeno la possibilita` di recupero delle ore effettuate per tali servizi non dovuti, perche` il regolamento nazionale era interpretato in modo erroneo imponendoci un orario settimanale che anziche' essere uguale a quello dei dipendenti (36 ore) si estendeva a 40 ore; inoltre non vi e' mai stata la possibilita` di avere un rimborso per le spese aggiuntive di viaggio sostenute per recarsi presso Villa dei Cedri o la scuola elementare, quantificabili in circa lire 10.000= per viaggio (costo relativo a 22km di strada).


Infine, con delibera di giunta n. 50 del 06/03/2001 codesta Amministrazione stabili' di consentire un recupero parziale delle ore sostenute durante il servizio notturno, dalle 22 alle 24, nel giorno successivo, quando invece il regolamento nazionale prevede in tali casi un giorno di completo riposo: anche questa delibera dimostra come sia tendenziosa la volonta' dell'Amministrazione nello sfruttare al massimo gli obiettori di coscienza, anche al costo di beffarsi delle leggi nazionali, e comunque ritengo che quanto sopra riportato, se portato a conoscenza dell'UNSC, porterebbe inevitabilmente alla rottura della convenzione con il Vostro Comune; a tal proposito allego copia dell'articolo apparso su "La Tribuna di Treviso" del 17 luglio 2001 in cui e' spiegato come, per MOLTO meno (imposizione ad un obiettore di tagliarsi i capelli: in questo caso invece vi sono palesi violazioni al Regolamento nazionale sul Servizio Civile), l'UNSC abbia intenzione di revocare la convenzione con il Comune di Montebelluna.


Io mi sono dimostrato, come gli altri miei colleghi, sempre disponibile ad addivenire ad un accordo per garantire dei servizi che NON Vi sono dovuti; del resto abbiamo piu' volte chiesto, in cambio di questa NOSTRA FLESSIBILITA', una Vostra disponibilita'.

A seguito di 2 riunioni con il Responsabile del Servizio e del nostro responsabile, siamo riusciti ad ottenere solo parte di cio` che ci era dovuto, come ad esempio il riconoscimento dell'orario settimanale quantificabile come quello dei dipendenti (36 ore). Tuttavia continuamo a fare servizi di sorveglianza di Villa dei Cedri, durante i convegni, senza che ci sia rimborsato il viaggio, e continuamo ad operare in ufficio al pari dei dipendenti comunali.


Per questi motivi ritengo sia opportuno, da parte Vostra, concedermi una licenza premio, per dimostrare un gesto di gratitudine a chi si e` dimostrato sempre flessibile nei Vostri confronti: ritengo infatti che il lavoro debba essere anche incentivato da parte vostra, cosiccome accade in ogni azienda al fine di aumentare la produttivita'.


Inoltre ritengo doverosa l'integrazione della diaria dei mesi di settembre, ottobre e novembre 2000, che mi e' stata calcolata come se fossi residente nel Comune: non conosco l'origine dell'errore riportato nel calcolo della paga, spero non sia solo una esigenza dell'ufficio Assistenza Sociale nel far quadrare il bilancio durante i primi mesi, in cui eravamo 8 obiettori.


Certo di un Vostro riscontro favorevole, porgo distinti saluti.


Valdobbiadene, 18 luglio 2001.

Paolo Subiaco